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Sfondo storico
Crociati
Saraceni
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Quadro generale
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La 'crociata dei bambini'
Le conseguenze delle crociate
Poesia
Armi
Commercio
Saraceni
A partire dal Medioevo, 'Saraceni' è la denominazione con la quale si usavano chiamare gli Arabi e gli altri popoli islamici. I Greci e i Romani erano soliti chiamare con questo termine i nomadi del deserto arabo e siriano. Più tardi, con questa denominazione generale, si indicavano i Musulmani presenti negli stati del Mediterraneo, in particolare i Turchi.

L'origine del termine è di fatto incerta e non molto semplice da spiegare. Esistono diverse etimologie, alcune piuttosto contemporanee, ma si incontra spesso la derivazione dall'arabo 'sarqui' (dell'est, orientale). Degna di riflessione appare anche la radice araba 'sariq', plurale 'sariqin' ("saccheggiatori").
Sfondo storico
I nomadi del deserto appaiono sulla scena politica nel VII secolo e nel giro di 150 anni creano un vasto impero. Le loro conquiste erano caratterizzate dalla nuova religione e dall'alta morale. Seguendo gli insegnamenti del profeta Mohammed, avevano intenzione di trasformare radicalmente la scena politica e religiosa sulla Terra fino ad allora conosciuta.

Dal 613 Mohammed predicava una nuova religione, l'Islamismo. Nella sua città natale, La Mecca, fu perseguitato e fuggì a Medina. La sua fuga segna l'inizio dell'Era musulmana.

Dopo molti anni trascorsi a Medina, Mohammed riuscì ad ottenere un lunga fila di seguaci e pacificamente ritornò a La Mecca. Probabilmente, questa fu l'unica conquista nella storia dell'umanità che ebbe luogo senza spargimento di sangue e senza successivi saccheggiamenti. Dopo la morte, avvenuta nel 632, i suoi insegnamenti vennero messi per iscritto nelle raccolte di Hadith e nel Sacro Corano. Nel 634 i musulmani iniziarono a diffondere la religione islamica e, nella famosa Battaglia di Yarmuk del 636, aprirono le porte all'impero bizantino. In soli cinque anni i musulmani riuscirono a conquistare l'Egitto, la Palestina e la Siria.

I musulmani erano tolleranti nei confronti degli ebrei e dei cristiani: potevano esercitare la propria religione, ma dovevano per questo pagare una tassa. Per i pagani, invece, la situazione era diversa: o aderivano all'Islamismo o morivano. Nei successivi 60 anni, l'islamismo si era esteso fino all'Africa del Nord e, ad Occidente, fino alla Persia: la seconda superpotenza di allora, dopo l'impero bizantino. All'inizio dell'VIII secolo, i musulmani invasero da Tangeri la penisola iberica e conquistarono il regno dei Visigoti, che fu ricostituito soltanto dopo la caduta di Roma.

In Asia conquistarono un pò alla volta l'Anatolia, ma fallirono sulla Fortificazione di Costantinopoli. In Europa, il principe francese Carlo Martello condusse la sua armata nella Battaglia di Tours (732) e riuscì ad impedire all'armata islamica di conquistare terreno in Occidente. Le fonti cristiane ritengono questa battaglia un punto di svolta nella storia. In Oriente, invece, i saraceni conquistarono l'India: la regione delle steppe fino alla Cina. Nel 750 avevano occupato l'India settentrionale e raggiunsero, attraverso l'Asia Centrale, il confine occidentale della Cina. Dall'Africa settentrionale e orientale l'Islamismo si estendeva fino all'Africa Centrale. Al giorno d'oggi, il 90% della popolazione di questi paesi, ad eccezione della Spagna odierna, rimane devota all'islamismo.


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